07 Feb Bracciale a Schiava
Da dove deriva il nome bracciale a schiava:
Ci sono 2 leggende sull’origine di questo bracciale.
Sicuramente il “bracciale a schiava” è uno dei gioielli più ricorrenti e antichi nella storia della gioielleria.
Il suo utilizzo risale alla notte dei tempi, anche alla facilità realizzativa di un corpo rigido e avvolgente da sfoggiare sulle braccia.
Originariamente fu applicato all’avambraccio, come simbolo di sudditanza e imposto alle schiave.
Il passaggio all’apposizione al polso fu per esigenze estetiche, avendo perso l’accezione di simbolo di schiavitù. Le popolazioni dei paesi del terzo mondo amano ancora oggi sistemarlo tra spalla e gomito. In ambito fashion questo utilizzo è recentemente assurto anche nei paesi occidentali.
Il simbolismo è profondamente mutato. Il significato che oggi si attribuisce al “bracciale a schiava” è quello di una dedizione volontaria al partner. Viene così trasformato un emblema crudele in una dichiarazione di amore romantico.
Il bracciale a schiava assume quindi molto spesso un immagine che richiama sensualità e fedeltà.
Altra storia si basa su una leggenda indiana molto antica nella quale ogni donna indiana quando sposava un indiano riceveva un bracciale fatto con rami o piante in segno di fedeltà a lui.
Gli indiani avevano molti scontri con conquistatori venuti a usurpare le loro terre, e molti hanno perso la vita in quelle guerre. La donna indiana alla morte del marito poteva sposarne un altro, e metteva un altro braccialetto (schiava), le donne indiane non potevano avere più di tre schiave, se arrivavano al terzo impegno si sacrificavano per conto dei mariti.